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Esperienze di turismo botanico: la palma del viaggiatore

Nel corso di frequenti viaggi, sopratutto ai Tropici e nel Sud-Est asiatico, ho avuto modo di ammirare una Sterliziacea (o Streliziacea) denominata “Palma del viaggiatore”, poiché le sue foglie, disposte a ventaglio, trattengono alla base degli steli, l’acqua di rugiada o della pioggia, consentendo al viaggiatore di dissetarsi.

Questa pianta, il cui nome scientifico é RAVENALA MADAGASCARIENSIS, ha il portamento e la veste assimilabile al banano e non certo, come dice il nome erroneamente, alla palma, e può essere ammirata nella fascia che va dal Tropico del Cancro al Tropico del Capricorno, dalle Hawaii, allaThailandia, e ,naturalmente in Madagascar, dove ha origine.

Affascinato dalla particolare bellezza di questo esemplare, che sopravvive esclusivamente in climi particolarmente caldi o addirittura torridi, con caparbietà ho voluto goderne della vista in Italia, pur sapendo che l’impresa che mi accingevo a compiere era disperata, volendo acclimatarla in Maremma, dove la temperatura invernale scende talvolta sotto lo zero termico.
Ho allora importato dalla Thailandia delle piante già formate della altezza di circa un metro, mettendole a dimora in vaso, anzichè in terrapieno, al fine di poterle ricoverare in autunno-inverno in serra riscaldata, per poi, in primavera esporle nuovamente al sole di Orbetello.

Certamente non mi illudo che possano raggiungere in vaso altezze e portamento dell’esemplare thailandese rappresentato in foto, ma non dispero di raggiungere risultati soddisfacenti che possano premiare l’impegno dei periodici trasferimenti stagionali.
Evidentemente con il crescere delle piante i contenitori dovranno essere aggiornati, e di maggiori dimensioni, dovendo così ricorrere all’ausilio di un braccio meccanico per il trasporto.

Comunque non dispero in un successo futuro, poiché altre essenze similari, sempre originali dall’Africa meridionale, nel corso del tempo si sono acclimatate nel nostro paese, ed attualmente sono abituali nei nostri giardini o terrazze, vedi ad esempio le “Orecchie di elefante” (Alocasia), dalle foglie cuoriformi),Sterlizia e Banano che, in particolari condizioni ottimali, riesce anche a produrreun piccolo frutto acerbo, che però non raggiunge maturazione.

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